L' Accademia di Platone

Il film racconta la storia di Stavros, il proprietario di un chiosco, e dei suoi amici che pigramente passano il tempo a guardare i passanti, criticando i lavoratori stranieri che, al contrario, sono sempre in movimento . Il film si svolge principalmente nella stessa piazza, esprimendo così l'immobilità dei personaggi e il loro letargo . "I giorni dei personaggi sono così tutti uguali, che non si ha la sensazione che il tempo trascorra". Ma un giorno, la loro routine viene interrotta quando la madre di Stavros si getta tra le braccia di un lavoratore albanese - chiamandolo figlio mio, in albanese. Da allora gli amici di Stavros lo guardano con sospetto: lui è greco o albanese? Stavros, quindi, è costretto ad esaminare la propria vita, la propria identità e i valori in cui fin'ora ha creduto.

"Il film tenta di far riflettere sulla mentalità di un uomo greco, sulla consapevolezza che la sua vita è vuota e sull'assurda necessità di definire se stessi mediante la propria caratterizzazione nazionale. "Come può l'identità nazionale comprendere altre culture? Come possono essere costruiti dei ponti tra le culture ? Come ci si sente a realizzare il fatto che in età adulta non sei la persona che avevi pensato di essere? " (Filippos Tsitos).
" L'Accademia di Platone non è solo uno straordinario film, ma è anche una laconica tragi-commedia su un tema estremamente serio e delicato, quale quello della xenofobia maschilista". (Andreas Vierecke)