Coro di canto romano-bizantino - Irini Pasi Ensemble

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Coro di Canto Romano-Bizantino
14 Giugno 2014 alle 20:30
Chiesa di San Martino, Ispra

Ingresso gratuito!

Volantino [PDF]
Opuscolo [PDF]
Libretto [PDF]

Nell’ambito del Semestre Ellenico della Presidenza dell'Unione Europea 2014 con il patrocinio delle Chiese Ortodosse di San Giovanni Battista di Torino e di Varese e della Comunità Pastorale Santa Teresa Benedetta della Croce di Ispra


Il gruppo torinese “IRINI PASI ENSEMBLE” offrirà un coro di canto cristiano delle origini, conosciuto come canto romano-bizantino.
Lo scopo dell’evento è di portare a conoscenza del pubblico un patrimonio musicale di inestimabile valore spirituale, antropologico e culturale.
Il canto romano-bizantino esprime l’identità dei popoli mediterranei, i valori coltivati all’interno delle prime comunità cristiane, l’amicizia con Dio, che l’Italia ha conosciuto dagli insegnamenti dell’Apostolo Paolo, al suo arrivo a Roma.
Il canto romano-bizantino nella sua ricchezza e capacità espressiva in 8 toni, in tono plagale quarto, celebra la divinità di Cristo come segno di unione tra cielo e terra, tra Dio e l’ umanità e di concordia tra gli uomini.
Il gruppo canterà tropari, inni e ufficiature dell’anno liturgico della tradizione ortodossa alternando al greco classico la lingua italiana.



Irini Pasi Ensemble

Coro di canto romano-bizantino

Πρόγραμμα / Programma
1.Πολυέλεος / Misericordiosissimo
2.Χριστὸς Ἀνέστη / Cristo è risorto
3.Τὴ Ὑπερμάχω / A te invincibile
4.Ὦ γλυκύ μου ἔαρ / O, mia dolce primavera
5.Ἁγνὴ Παρθένε / Pura Vergine
6. Μεθ’ ἡμῶν ο Θεός / Dio è con noi

"Un’eco dell’armonia e della bellezza di Dio si riflette sulla gerarchia degli esseri in cielo e da questo sulla gerarchia terrestre della Chiesa. E se la musica degli inni cantati in cielo viene trasmessa dai Serafini a coloro che possiedono l’ispirazione divina, profeti e santi e da questi ai compositori di inni liturgici, allora gli inni della Chiesa non sono altro che i cantici celesti trasmessi sulla terra e resi percepibili agli uomini degli stessi membri della Gerarchia ecclesiastica. Il cantore quindi è tenuto a seguire il modello di un inno già esistente e giunto alla Chiesa per rivelazione divina”
Dalla Gerarchia Celeste, opera del mistico Cristiano Dionigi L’Areopagita